Se l’invasione russa dell’Ucraina ha rotto gli equilibri mondiali nati con la fine della seconda guerra mondiale c’è una regione europea, quella centrale e orientale, su cui l’impatto del conflitto è destinato a incidere in maniera drammatica. È una regione non solo a noi vicina, e che in parte condivide con l’appartenenza all’Unione Europea i nostri stessi destini, ma con la quale l’Italia – intesa come sistema Paese composto da istituzioni politiche, imprese, sistemi culturali, popolazioni – ha da sempre, e dal 1989 sempre di più, legami strettissimi. E interessi propri da salvaguardare.
Quella che fino alla caduta del Muro di Berlino abbiamo chiamato Europa dell’Est, è riemersa dal frigorifero in cui era stata sigillata con la Guerra fredda. Il disgelo del 1989 ha ricollocato gli Stati che ne fanno parte in quell’alveo geografico che storicamente e culturalmente apparteneva loro: l’Europa centrale, quell’Europa di mezzo compressa fra la Mitteleuropa – entità più letteraria che politica – e lo spazio baltico, e che si spinge in longitudine da Berlino a Mosca, in latitudine dal Baltico al Mar Nero. Qui negli ultimi trent’anni ha preso forma una nuova Europa, pur tra tante (e forse inevitabili) contraddizioni, attraversando una rapida e non scontata transizione da sistemi totalitari a democrazie spesso fragili, da economie pianificate a liberi mercati.
L’impatto che l’invasione scatenata da Mosca sta avendo su questa regione è al centro del nuovo numero del quadrimestrale Start Magazine (novembre 2022/febbraio 2023) intitolato “Montagne russe”, che propone articoli e interviste affidate a esperti, giornalisti, storici ed economisti da sempre impegnati nell’analisi dell’Europa centro-orientale. A loro il compito di illustrare quel che è cambiato nel trentennio abbondante trascorso dal 1989 e quel che è destinato a cambiare a causa della guerra nei vari Stati che compongono la regione sul piano economico, dell’innovazione, delle reti infrastrutturali e digitali e, tema più attuale che mai, dei rifornimenti e della sicurezza energetica.
Il numero si arricchisce poi dei consueti articoli e saggi su vari argomenti, dall’energia all’intelligenza artificiale, dall’esperienza delle smart city (con Venezia al centro del nostro focus) all’innovazione, al proseguimento del dibattito sulla globalizzazione, a testimonianza che i temi sviluppati sulle pagine di Start Magazine trovano sempre nuove occasioni di aggiornamento.
Hanno partecipato a questo numero con articoli o interviste: Uski Audino, Lorenzo Berardi, Stefano Caliciuri, Giusy Caretto, Giorgio Cella, Massimo Chriatti, Francesco De Felice, Alessandro De Nicola, Filippo De Nicola, Marco Dell’Aguzzo, Mauro Giansante, Stefano Grazioli, Nicola Intini, Corrado La Forgia, Paola Liberace, Alessandro Napoli, Gianguido Piani, Maria Claudia Pignata, Maurizio Stefanini, Kai Struve, Carlo Terzano, Ubaldo Villani Lubelli.