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E’ uscito il nuovo quadrimestrale Start Magazine: “H2Oil. Perché l’acqua è il nuovo petrolio”

acqua

L’acqua è ormai il nuovo petrolio. La risorsa idrica è rinnovabile, ma l’acqua utilizzabile nel mondo è sempre meno. Una situazione paradossale che ha un impatto significativo non solo su agricoltura e industria, ma anche sulla vita quotidiana di miliardi di persone. Per quale ragione l’acqua a nostra disposizione è sempre più scarsa? È la domanda intorno a cui ruota il numero autunnale di Start Magazine, dedicato alle cause e alle implicazioni economiche, politiche e sociale della carenza di questa risorsa strategica per la società e indispensabile per la vita.

Cambiamento climatico, inquinamento delle acque, attività industriali stanno alterando il ciclo dell’acqua, provocando siccità più frequenti e intense in molte regioni del mondo. Al tempo stesso, crescita della popolazione e sviluppo economico stanno provocando l’aumento della domanda idrica, aumentando la concorrenza per le risorse disponibili. Una minaccia per ambiente, economia e rapporti geopolitici. Infatti, la scarsità di acqua può limitare la produzione agricola e industriale, con ripercussioni negative sulla crescita economica e sull’occupazione. Inoltre, può generare conflitti per l’accesso all’acqua, migrazioni e instabilità politica. Infine, la riduzione della disponibilità di acqua dolce minaccia la biodiversità e gli ecosistemi acquatici.

In definitiva, la disponibilità della risorsa spesso dimenticata è uno dei grandi temi del nostro tempo e del futuro. Per questa ragione, la rivista Start Magazine ha voluto dedicare il suo numero autunnale del quadrimestrale a questo tema, subito dopo quello dedicato allo Spazio. La lente torna sul nostro Pianeta per analizzare il paradosso che vive la Terra: l’acqua ricopre il 70% della superficie, ma la quantità utilizzabile si riduce sempre più. In questo viaggio alla scoperta della risorsa idrica le voci e le opinioni di analisti di geopolitica e relazioni internazionali si intersecano con quelle degli scienziati dell’acqua, di meteorologi e di esperti di tecnologie, allo scopo di comprendere come affrontare le sfide di oggi e di domani: infrastrutture vecchie e danneggiate, argini dei fiumi e invasi poco efficienti, carenza di impianti di stoccaggio, mancanza di investimenti etc.

Per affrontare la scarsità idrica servono pianificazione e regolamentazione dell’uso dell’acqua, tecnologie efficienti per l’irrigazione, la depurazione e la riutilizzazione delle acque reflue, costruzione di infrastrutture idriche resilienti, sviluppo di sistemi di allarme precoce per le siccità e la promozione di pratiche agricole sostenibili, educazione e sensibilizzazione per incoraggiare comportamenti virtuosi nell’uso dell’acqua e promuovere una cultura della sostenibilità. Sono richiesti sforzo collettivo e visione politica a lungo termine. In quest’ottica, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha illustrato le strategie industriali nazionali nel settore idrico e lo stato di avanzamento dei fondi del Pnrr. Sul piano internazionale è necessario, invece, un approccio multidisciplinare che coinvolga governi, imprese, esperti, società civile e singoli cittadini. Compito difficile, specie in una fase particolarmente conflittuale della storia mondiale come quella che stiamo attraversando. Tuttavia, ognuno è chiamato a fare la sua parte per la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Ma l’acqua non esaurisce il sommario di questo numero. Il significato delle elezioni americane e le prospettive dal rapporto Stati Uniti-Europa dopo la presidenza di “riavvicinamento” di Joe Biden vengono analizzate da un ambasciatore di lungo corso come Giovanni Castellaneta, che a Washington ha trascorso un periodo importante della sua carriera diplomatica. Altri approfondimenti riguardano lo sviluppo della strategia Nato di fronte alle sfide di Mosca e Pechino, un’analisi della controversa presidenza argentina di Javier Milei e la crisi dell’automotive in Italia.

Una seconda ampia sezione affronta invece il grande tema dell’Africa, le speranze legate ai progressi in alcune arre del continente e le ataviche debolezze che ne frenano uno sviluppo complessivo.

All’intervista al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e all’ex consigliere del dipartimento di Stato per l’Innovazione con Hillary Clinton e responsabile della politica tecnologica per la campagna presidenziale di Obama, Alec Ross, seguono contributi e interviste di Lorella Basile, Facundo Bey, Charles H. Blake, Edoardo Borgomeo, Stefano Caliciuri, Giovanni Castellaneta, Stefano Da Empoli, Francesco D’Arrigo, Francesco De Felice, Marco Dell’Aguzzo, Clelia Di Consiglio, Ivo Stefano Germano, Mauro Giansante, Stefano Grazioli, Edoardo Lisi, Samuele Lodi, Pierluigi Mennitti, Pepe Moder, Antonino Neri, Abeer Odeh, Stefano Orlandini, Cristina Orlando, Paolo Passaro, Pierluigi Randi, Chiara Rossi, Niccolò Russo, Maria Scopece, Maurizio Stefanini, Carlo Terzano, Nathalie Tocci, Jean-Léonard Touadi, Ferdinando Uliano, Francesco Valente.

“H2Oil. Perché l’acqua è il nuovo petrolio è consultabile” è consultabile qui.

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