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E’ uscito il nuovo quadrimestrale Start Magazine: “Spazio ultima frontiera”

Startmag

Se il 2024 sarà davvero l’anno dell’Italia nello spazio dipenderà anche dall’andamento e dall’esito della 75esima edizione del Congresso astronautico internazionale, che Milano ospiterà nel prossimo ottobre. Il recente svolgimento del vertice del G7 in Puglia ha dimostrato che il nostro Paese è in grado di reggere il filo di importanti eventi globali. Il Congresso astronautico sarà uno di questi.

La space economy è divenuta una priorità delle strategie di crescita dei Paesi industrialmente più avanzati e può divenire un pilastro anche per lo sviluppo dell’Italia. È il mercato che cresce di più e nel quale siamo in campo con grandi player e centinaia di piccole e medie imprese.

Per questo la rivista Start Magazine ha voluto dedicare il suo numero estivo del quadrimestrale al tema dell’aerospazio, subito dopo quello dedicato al dominio subacqueo. Dal mare al cielo, dalla blue economy alla space economy, il passo è stato conseguente. D’altronde la fascinazione per il cosmo è di più lunga data rispetto a quella per gli abissi e la gara per lo spazio ha accompagnato da subito il confronto fra le due superpotenze della Guerra fredda, Urss e Usa: Jurij Gagarin e il Vostok 1 da un lato, Neil Armstrong e Apollo 11 dall’altro, fino all’epopea degli Space Shuttle che sancì la superiorità degli Stati Uniti e del modello capitalistico occidentale.

Ma oggi quella dello spazio è tutta un’altra storia: più articolata e complessa, ricca di nuovi protagonisti sulla scena globale. Non solo Stati, ma anche privati. Lo spazio sarà il tema fondamentale per la geopolitica del Ventunesimo secolo, per la competizione sul piano militare e per quella economica. Lo anticipano gli appetiti scatenatisi alla scoperta dei metalli rari. Ma lo sarà anche per gli usi civili, come dimostrato dalla versatilità dell’impiego dei satelliti: telecomunicazioni, meteorologia, monitoraggio dei cambiamenti climatici.

Si entra in una nuova dimensione: da proprietà comune dell’umanità si è già passati a rivendicazioni sovrane da parte di singoli Stati. Ma lo spazio è anche un’area di collaborazione, quando si tratta ad esempio di sviluppare sistemi per deviare gli asteroidi. Cosa c’è di maggior interesse comune che salvare la Terra e l’uomo?

L’Italia si candida a essere protagonista. Nell’aerospazio il nostro Paese vanta una lunga tradizione che oggi ha rafforzato coniugando innovazione e capacità industriale. Come testimoniato dal viaggio ideale realizzato nelle pagine della rivista, che accanto ad analisi geopolitiche, strategiche ed economiche, ha incontrato le realtà italiane del settore, da nord a sud: raccontando i successi di una startup piemontese finita in orbita Nasa, l’eccellenza di un centro spaziale abruzzese, la filiera industriale pugliese. Un patrimonio che valorizza l’intero comparto nazionale e che troverà nella vetrina milanese gli stimoli necessari per diventare sempre più protagonista.

All’intervista al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che illustra le strategie industriali nazionali nell’aerospazio, seguono contributi e interviste di Walter Villadei, David Avino, Ezio Bussoletti, Valentina Chabert, Massimo Claudio Comparini, Stefano Da Empoli, Alessandro D’Amato, Jean-Pierre Darnis, Francesco D’Arrigo, Francesco De Felice, Mauro Giansante, Edoardo Lisi, Sergio Marchisio, Paolo Passaro, Niccolò Russo e Maria Scopece.

Il numero è arricchito da una sezione dedicata al voto negli Stati Uniti, con contributi sotto forma di saggi o colloqui di (e con) Federigo Argentieri, Alessandro Aresu, Mario Del Pero, Giulio Sapelli, introdotti dall’intervista al sociologo Mario Ferrarotti di Michele Guerriero. Chiudono due interventi sul tema dell’energia nucleare, tornata al centro del dibattito energetico: uno sguardo sull’area centro-asiatica di Stefano Grazioli e una riflessione della storica ambientalista Rosa Filippini.

“Spazio ultima frontiera. Economia, geopolitica e tecnologie è consultabile qui.

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