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L’educazione finanziaria che vorrei. Start Magazine partecipa alla conferenza della FEduF

Cosa si è detto alla presentazione del documento di educazione finanziaria della FEduF. Presentati anche i lavori dei ragazzi della Scuola Politica 

Si è tenuta mercoledì 13 Luglio, presso le Scuderie di Palazzo Altieri a Roma la presentazione del documento di educazione finanziaria della FEduF, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio. Presieduta da Stefano Lucchini, la fondazione ha coordinato la presentazione  dei lavori dei partecipanti alla Scuola Politica “Vivere nella comunità”.

L’IMPORTANZA DI UNA BUONA EDUCAZIONE FINANZIARIA

Come imparare a gestire i risparmi? Quale è il livello di rischio di un investimento? E quale strumento di pagamento è più adatto alle nostre esigenze? Di queste domande si è discusso e tentato di dare alcune risposte concrete tramite i relatori e i lavori finali dei ragazzi partecipanti alla Scuola politica.

Perché avere una buona educazione finanziaria ci consente di realizzarci al meglio come cittadini nella società. Ma l’alfabetizzazione, su questo fronte, è ancora bassa. E allora l’impegno della Fondazione è quello di inserirsi nel percorso formativo della scuola dell’obbligo.

“L’evoluzione personale all’interno di un contesto sociale si basa quasi esclusivamente su scelte consapevoli che producono un cambiamento sia per il singolo sia per il contesto socioeconomico complessivo. Ognuno di noi ha oggi un livello di responsabilità economica e sociale maggiore – ha dichiarato Stefano Lucchini, Presidente FEduF – proprio per questo motivo l’educazione finanziaria dovrebbe avere tutte quelle caratteristiche così ben individuate dalle giovani eccellenze italiane, in modo da fornire alle persone strumenti adeguati ad affrontare tempi incerti, in cui è fondamentale non perdere il passo e andare avanti per migliorare le proprie condizioni”.

I TRAGUARDI DELLA SCUOLA POLITICA

“Uno dei traguardi che abbiamo immaginato con questa iniziativa è stato mettere in contatto i ragazzi con gli stakeholder. Nostro obiettivo è rimanere in contatto con i partecipanti della scuola politica”, ha detto Marcello Presicci della Scuola politica Vivere nella Comunità ieri nel corso della presentazione alle Scuderie di Palazzo Altieri.

Creare questo legame, d’altronde, è una delle vie chiavi per migliorare una situazione di partenza lontana dall’eccellenza. Secondo l’Indagine della Banca d’Italia sull’Alfabetizzazione e le Competenze Finanziarie degli Italiani (IACOFI)”, alla seconda edizione, il livello medio di educazione finanziaria, nel 2020, è pari a 11,2, in una scala che va da 1 a 21 (in linea con il valore rilevato nel 2017).

L’ultimo rapporto IACOFI (Banca d’Italia) testimonia come esistano ancora ampie fasce della popolazione che pur non avendo un livello di competenze adeguato gestiscono quotidianamente l’economia familiare: considerando sia gli esclusi sia gli incompetenti, si tratta di circa 8 milioni di adulti. Gli ultimi dati delle prove Invalsi testimoniano come vi siano numerose problematicità dal punto di vista della formazione per i giovani italiani, acuitesi a causa della pandemia: sia nella scuola secondaria di primo grado sia nella scuola secondaria di secondo grado, rispetto al 2019, i risultati del 2021 di Italiano e Matematica sono più bassi.

LA SENSIBILITÀ GIOVANILE AL DENARO

“La ricchezza degli italiani risiede nel conto corrente che non è uno strumento per gestire il risparmio. Occuparsi del denaro è complesso e ansiogeno, tenere il risparmio in banca è come tenere un ansiolitico. L’educazione finanziaria è cruciale, ha quindi aggiunto Giovanna Boggio Robutti.

Secondo la Direttrice della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, “con i ragazzi vogliamo capire la loro sensibilità al denaro, vogliamo cogliere le chiavi di ascolto per facilitare il dialogo”.

I VALORI CONDIVISI DELL’EDUCAZIONE FINANZIARIA

A moderare la  presentazione di alcuni paper della Scuola Politica è stato Michele Guerriero, direttore editoriale di Start Magazine. Secondo lui, “il valore condiviso che si genera da una maggiore educazione finanziaria è un altro pilastro. Questa può essere concepita come nuova cittadinanza, è una delle tematiche da introdurre nella formazione scolastica di studenti e cittadini in generale”.

“Una buona educazione finanziaria può far sì che questa diventi sostenibile anche grazie a strumenti tecnologici, evita l’esclusione sociale come dimostrano i progetti dei ragazzi della scuola”.

COME DEFINIRE L’EDUCAZIONE FINANZIARIA

A commentare alcuni lavori presentati è stata, poi, Alessandra Staderini, Vice Capo del Servizio Educazione Finanziaria della Banca d’Italia. “I ragazzi hanno adottato una definizione ampia dell’educazione finanziaria. Significa che per loro la materia è un’occasione di apprendimento generale del sistema economico”, ha detto.

“Oltre al progresso tecnologico e la digitalizzazione si parla di sostenibilità sia nella finanza che nello sviluppo. Ciò dimostra che i contenuti si evolvono rapidamente“.

LE SFIDE

Infine, chiosando con un richiamo alle sfide del settore, per Staderini “ingaggiare le persone, trovare strumenti giusti e vari come le infografiche nella busta paga o le serie tv americane“ può essere una via. Gli esempi si riferiscono ad alcuni lavori presentati dai ragazzi. Segno che investire nella formazione porta in poco tempo a idee concrete per una buona educazione finanziaria.

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