L’Unione europea, stretta tra l’aggressività della Russia e il disimpegno statunitense rischia di fare la fine di un vaso di coccio tra molti, potenti e aggressivi vasi di ferro. Ma l’Europa non è senza armi. Un’Unione europea più grande, capace di difendersi in autonomia e aperta al contributo dei Paesi dell’Est e del Sud-Est può diventare un attore, finalmente autonomo, capace di conquistarsi il suo posto e di fare sentire la sua voce.
Del resto, il piano ReArm Europe, di recente presentato dalla presidente Ursula von der Leyen va esattamente nella direzione di costruire la sicurezza comune europea con finalità di deterrenza.
Ma, nel solco della tradizione europea e occidentale, la voce delle armi non basta. L’Europa si sta organizzando per non lasciarsi sfuggire l’occasione di aprire le porte a una regione affamata di Occidente, cui è legata da un solido destino comune e che
vuole mettere al riparo dalla sfera d’influenza russa.
Di tutto questo ne abbiamo parlato nel quadrimestrale di Start Magazine: “Passaggio a Sud Est”. Un numero ricco di interviste, approfondimenti e interventi, che ha suscitato l’interesse di testate importanti come Repubblica, La Stampa, AdnKronos, Il Giornale, Il Foglio, Teleborsa, Aska e tanti altri mezzi d’informazione.
“Passaggio a Sud Est” è uno strumento che offre spunti di riflessione a chi voglia capire cosa sta succedendo, oggi, nella nostra Europa.
Qui il link per scaricare il quadrimestrale Passaggio a Sud Est