Il documento finale del gruppo di lavoro promosso dall’Istituto per la Cultura dell’Innovazione, in collaborazione con Start Magazine e Innovative Publishing, ora disponibile
Quale futuro per il (posto di) lavoro?
Questa la domanda dalla quale, un anno fa, nasceva il numero monografico del quadrimestrale Start Magazine, che provava ad analizzare fatti, previsioni ed eventuali scenari alla luce della pandemia di Covid-19. Tra le più grandi eredità dell’emergenza c’è stato un maggiore ricorso – per necessità, o per volontà – al lavoro da remoto.
Da subito, tuttavia, è apparso chiaro che il cosiddetto smartworking fosse un concetto ben più ampio del significato che abbiamo conosciuto in quarantena: una trasformazione che richiede molto di più di una scrivania ed un computer che trovano posto in salotto o in camera da letto, di un collegamento internet sottoscritto in 24 ore e di una riunione che si svolge dietro lo spioncino di una webcam. Allo stesso modo, è diventata evidente l’impossibilità di esaurire in poche pagine l’analisi di un’evoluzione che, normalmente, avrebbe richiesto decenni. Per questo motivo, l’Istituto della Cultura dell’Innovazione, in collaborazione con Start Magazine e Innovative Publishing, ha promosso la Hybrid Workplace Alliance: un tavolo di lavoro permanente, dedicato alla trasformazione del (posto di) lavoro, che ha visto la partecipazione di partner quali Sogei, Deda.cloud, Edenred e Olivetti, e il contributo di esperti quali Luca Pesenti, Giovanni Scansani ed Elena Granata.
Il percorso fatto insieme in quest’anno ha previsto incontri, scambi, seminari a porte chiuse ed eventi pubblici; gli stakeholders hanno condiviso le rispettive esperienze, mettendo a fattor comune problemi e soluzioni, confrontandosi con le coordinate dello scenario e con le novità nazionali e internazionali via via emerse sul fronte della tecnologia, ma anche della progettazione di spazi; delle sperimentazioni organizzative, senza tralasciare il possibile impatto sul contesto; sul versante dell’organizzazione, così come su quello della normativa.
Il primo frutto di questo anno di lavoro è ora raccolto nel Position Paper appena pubblicato, che analizza il lavoro “ibrido” nelle sue mille sfaccettature – ben oltre l’alternanza ufficio-casa -, prospetta scenari e propone soluzioni concrete per gestire questa colossale trasformazione. Un tentativo di affrontare l’argomento, senza avere la pretesa di esaurirlo, ma con l’aspirazione di aver contribuito a indirizzare il dibattito verso una dimensione di centralità dell’uomo e del suo ruolo nel mondo del lavoro.